La terra di Franciacorta è stata resa celebre negli ultimi decenni dalla produzione di un vino con le bollicine, famosissimo ormai anche fuori dai confini nazionali, tanto da fare concorrenza al più celebre Champagne.
In questo contesto di colline, coperte ormai nella quasi totalità da vigne di Chardonnay Pinot Nero, si inserisce il Golf Club, immerso in una proprietà di 50 ettari, piantumata con un gran numero di alberi decidui(lecci, querce, roveri) e conifere.
La morfologia del terreno, leggermente mossa, è tipica delle zone modellate dall’azione dei ghiacciai che, dopo il loro scioglimento, hanno generato i laghi prealpini del nord Italia.
Grazie all’accattivante topografia e al contesto paesaggistico la proprietà si presta particolarmente allo sviluppo di un percorso di buon livello.

Il percorso comincia con 3 par 4 che seguono il confine nord-occidentale della proprietà. Le buche offrono una varietà di colpi perfetto per poter testare le proprie capacità all’inizio del giro, si alternano colpi in salita e colpi in discesa con numerosi ostacoli da superare. La buca 1 è in discesa con il green difeso da un grande lago. La buca 2, molto corta, ma delimitata dal lago sulla sinistra e dal fuori limite a destra; il green è di piccole dimensioni e con forti pendenze. La 3, in salita, richiede un approccio di un’estrema accuratezza, a causa anche delle piante che delimitano il green. La 4 è il primo par 3 del percorso, la buca è in discesa, con un paio di fossi che attraversano l’area tra il tee e il green, molto lontani però dall’area della buca, così da essere ostacoli solo per i giocatori con alto handicap. La buca seguente è forse la più celebre di tutto il percorso, è un par 5 in salita diviso in due parti da un muro in pietra alto due metri, coperto purtroppo negli ultimi anni da una rete verde. Il percorso prosegue con due buche corte, un par 4 e un par 3 con poco carattere. La buca 8 è un par 5 molto particolare, in quanto forma una sorta di s con il bosco, dopo il primo colpo risulta necessario usare due ferri corti per raggiungere il green ben difeso. Le prime 9 buche si chiudono con un par 3 di media lunghezza.

Le seconde nove buche ripartono con un corto par 5 caratterizzato da un dogleg verso destra molto pronunciato. La 11 fa il verso un po’ alla celeberrima buca 17 di Sawgrass in Florida, il green è circondato dall’acqua, anche se viene lasciato un maggiore margine d’errore, in quanto è stata lasciata una striscia di rough tra il green e il lago. L’ostacolo d’acqua entra in gioco ancora nella buca successiva, soprattutto nell’approccio al green. La 13 è una buca identica alla già citata “buca del muro”. Il percorso diventa decisamente complicato e con molto carattere con un crescendo Rossiniano fino alla fine del giro, la 15 e la 17 sono par 4 non lunghi, ma sono necessari colpi di un’estrema accuratezza per raggiungere il green. La 16 e la 18 sono due buche molto lunghe, che richiedono una grande abilità nel maneggiare i ferri con precisione.

Il flusso delle buche e la varietà dei colpi rende il percorso del GC Franciacorta molto piacevole da giocare. Il grande lago che copre svariati ettari della proprietà entra in gioco in molte buche, rendendo l’acqua un ostacolo molto presente.
Il disegno dei bunker non è particolarmente degno di nota, sono poco profondi, nemmeno in prossimità dei green, denotando una scarsa attenzione sia nel design che nella realizzazione.
La vegetazione entra in gioco in maniera decisiva in molte buche ed è l’elemento sicuramente più rilevante dell’intero percorso, è richiesta per questo molta precisione nei colpi se non si vuole passare molto tempo in mezzo al bosco.

Il GC Franciacorta è stato anche scelto dalla PGA Italiana per lo svolgimento dei campionati italiani Senior, il percorso ha saputo testare il gioco dei maestri, tanto che pochissimi hanno concluso il percorso sotto par, confermando ancora una volta l’opinione diffusa di percorso molto tecnico. Alcuni accorgimenti, come la ricostruzione di alcuni bunker e qualche movimento di terra nei punti più pianeggianti, potrebbero migliorare ancora di più un percorso già di per se piuttosto piacevole.